Il trattamento proposto per i disturbi dell’alimentazione rispetta una innovativa forma di terapia cognitivo comportamentale sviluppata presso l’Università di Oxford, basata sulle ultime evoluzioni della ricerca scientifica. Le linee guida internazionali riconoscono questo trattamento come il più efficace per la cura dei disturbi dell’alimentazione.
Obiettivo del trattamento
La terapia cognitivo comportamentale per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione agisce sul presente e sul futuro. Si cerca di individuare e successivamente interrompere tutti i meccanismi che operano nel mantenere attivato il problema (figura 1). L’obiettivo finale è quello di aiutare il paziente a sviluppare un sistema di valutazione di sé meno dipendente dal peso e dalle forme del corpo (figura 2).
Figura 1
Figura 2
Organizzazione del trattamento
La prima visita viene effettuata dalla dott.ssa Calugi che, durante il colloquio, fa una valutazione diagnostica e, qualora valuti che sia indicata, spiega nel dettaglio le caratteristiche della terapia.
Il percorso terapeutico è basato su colloqui individuali della durata di 50 minuti. Prevede 20 sedute in 20 settimane (se il paziente non è sottopeso) o 40 sedute in 40 settimane (se è sottopeso). Le prime quattro settimane sono previsti due incontri a settimana. Le restanti una volta la settimana, tranne le ultime due che hanno una cadenza ogni due settimane. Durante il percorso terapeutico verranno somministrati dei test psicometrici per valutare l’andamento della terapia. Dopo circa 6 e 12 mesi dalla fine della terapia sono previste delle visite di follow-up.
Sono previsti alcuni incontri con i familiari nel caso di pazienti minorenni, ma anche nel caso di pazienti maggiorenni, qualora il paziente acconsenta.
Il trattamento ambulatoriale è applicato dallo psicoterapeuta e affiancato dalla dietista, nei casi in cui ce ne sia la necessità. Entrambi affrontano i molteplici aspetti del problema e collaborano tra loro aderendo allo stesso modello teorico di trattamento.
Risultati ottenuti e attesi dal trattamento
Nei casi di bulimia nervosa e disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati, non sottopeso, questo tipo di trattamento ha ottenuto un tasso di remissione del 60-70% in chi ha completato la terapia (Fairburn, et al., 2009).
Nei casi di pazienti adulti e adolescenti con anoressia nervosa due ricerche hanno riportato ottimi risultati (mantenuti anche dopo 60 settimane dalla fine dell’intervento) in circa due terzi dei pazienti (Dalle Grave, et al., 2012; Fairburn et al., 2012).
Per un maggiore approfondimento sul trattamento proposto consultare il libro: Terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione. La guida per i pazienti. Positive Press: Verona 2021.