Monitorare l’alimentazione nella fase di perdita aiuta a mantenere il peso perso
Numerosi studi hanno mostrato che il monitoraggio dell’alimentazione è positivamente correlato al calo ponderale durante la fase iniziale di perdita di peso. Ciò nonostante pochi studi, ad oggi, hanno investigato quali componenti, tra frequenza, costanza e completezza del monitoraggio abbiano un impatto sulla perdita di peso.
Il presente studio si pone l’obiettivo di investigare il contributo delle tre variabili sopracitate sui cambiamenti di peso e di determinare se l’associazione tra monitoraggio e percentuale di peso recuperato dopo la perdita sia mediata dall’aderenza all’obiettivo calorico giornaliero concordato.
Nello studio sono state incluse 220 donne con obesità con età media di=59,3 anni (± 6,1)e indice di massa corporea (IMC) di 36,8 (± 4,9 kg/m²) che hanno raggiunto una perdita di peso pari al 10,39 ± 5,28% rispetto al peso iniziale, in un percorso comportamentale di perdita di peso della durata di 6 mesi e che hanno recuperato 2,30 ± 7,28% durante i successivi 12 mesi di mantenimento.
I contributi della frequenza totale del monitoraggio (numero totale di cibi annotati), della costanza nel tempo (numero di settimane nelle quali il partecipante ha completato 3 o più monitoraggi a settimana) e della completezza delle informazioni riportate, sono state esaminate come predittori di recupero di peso in un’analisi di regressione lineare gerarchica. Il ruolo di mediazione dell’aderenza all’obiettivo calorico giornaliero è stato valutato attraverso un’analisi bootstrapping.
Dai risultati emerge che l’associazione tra alta frequenza di monitoraggio e ridotto recupero di peso è mediata dalla costanza settimanale di monitoraggio, p=0,004: aumentare la frequenza produce effetti benefici solo se combinata con la costanza (>3 giorni/settimana). Non è stato rilevato un impatto della completezza sui cambiamenti di peso, p>0,05. L’effetto favorevole di alta frequenza/alta costanza di monitoraggio sulla modificazione del peso corporeo è potenzialmente mediato dalla capacità dei partecipanti di rispettare l’obiettivo calorico giornaliero concordato (p<0,001). Gli autori concludono affermando che incoraggiare un constante e frequente monitoraggio giornaliero dei cibi consumati anche dopo la fase iniziale di perdita di peso potrebbe risultare una strategia efficace per ridurre il rischio di recupero di peso nella fase di mantenimento. Inoltre, questi risultati possono essere utilizzati per migliorare la gestione a lungo termine dell’obesità in adulti che ricercano percorsi di modificazione dello stile di vita. Fonte: Ninoska D. Peterson, Kathryn R. Middleton, Lisa M. Nackers, Kristen E. Medina, Vanessa A. Milsom and Michael G. Perri. Dietary Self-Monitoring and Long-Term Success with Weight Management. Obesity (2014) 22, 1962–1967. doi:10.1002/oby.20807