(Dissolvere)-Risolvere il problema del peso nel disturbo da binge-eating: approfondimenti sistemici da tre contesti di trattamento con stabilità del peso, perdita di peso e accettazione del peso

A cura di: Giulia Di Fede e Simona Calugi – AIDAP Empoli/Firenze

Il disturbo da binge-eating (BED) è un disturbo dell’alimentazione riconosciuto nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e caratterizzato da episodi di abbuffata non seguiti da regolari condotte di compenso. Questa condizione, alternata a diete rigide, può determinare fluttuazioni del peso ed aumento complessivo di peso nel tempo, motivo per cui il BED è spesso associato all’obesità.

Un recente studio qualitativo condotto in un servizio ambulatoriale per i disturbi dell’alimentazione in Danimarca si è posto l’obiettivo di mettere un tassello in più nella riflessione e comprensione della relazione tra BED e peso, proponendo modi alternativi per aumentare la salute fisica, mentale e sociale delle persone affette da BED

Usando la teoria dei sistemi (teoria che implica uno spostamento del focus dall’individuo ai contesti, quindi da cause primarie a processi e relazioni circostanti), lo studio ha utilizzato interviste e osservazioni dei partecipanti per ottenere informazioni su esperienze e processi relativi a problemi di peso e corpo in contesti diversi di trattamento: stabilità del peso, benessere/accettazione del peso e perdita di peso.

Sono stati reclutati 111 partecipanti tra i 22 e i 58 anni con un IMC tra 28 e 55 kg/m², di cui tutti tranne 2 con BED da almeno 5 anni.

Il protocollo di intervento è stato diviso due fasi. La Fase 1 rappresentava una fase iniziale di monitoraggio del peso, in cui i partecipanti hanno cercato di ridurre la frequenza degli episodi di abbuffata, ma non hanno lavorato sul calo del peso. Attraverso la pratica dell’esternalizzazione, (approccio terapeutico in cui il problema diventa un’entità separata e quindi esterna alla persona) sono stati messi in luce sentimenti di autocritica dei partecipanti nei confronti del proprio peso e del corpo ed è stato evidenziato il problema del “peso relazionale”. Il concetto di peso relazionale indica la tendenza ad identificare se stessi sulla base di ciò che gli altri (genitori, colleghi, partner, operatori sanitari e persino estranei) pensano del loro corpo e della loro capacità di perdere peso. Questo costante giudizio esterno alimenta l’interiorizzazione di uno sguardo critico sul corpo e induce ad usare le abbuffate come meccanismo di consolazione e resistenza alle proprie o altrui richieste di perdita di peso. In tale ottica quindi, i pazienti si identificavano come “il problema” e la perdita di peso diveniva la “soluzione”.

Nella Fase 2, i partecipanti sono stati aiutati, invece, a scegliere tra due percorsi di trattamento successivi: procedere in un gruppo di perdita di peso per continuare a lavorare sull’alimentazione e l’astensione dalle abbuffate (gruppo 1) ed un gruppo di benessere/accettazione del peso per 6 mesi (gruppo 2). Nel gruppo 2 non è stata fatta alcuna richiesta sul peso ed i partecipanti hanno lavorato attraverso una terapia di consapevolezza del corpo sull’accettazione di se stessi e del proprio corpo, in associazione a pratiche di meditazione ed esercizi di alimentazione consapevole.

L’analisi delle interviste e delle osservazioni ha rivelato alcuni aspetti: i partecipanti del gruppo 1 che avevano preferito continuare a perdere peso, hanno continuato a sperimentare sentimenti di colpa, incertezza e critica verso se stessi, il che, sostengono gli autori, rendeva difficile un cambiamento. Per i partecipanti del gruppo 2, è stato osservato che il cambiamento si è verificato solo quando il peso ha cessato di essere il problema principale e i partecipanti hanno iniziato a lavorare sull’auto-compassione e l’accettazione di se stessi e del loro corpo, attraverso la relazione con gli altri.

Nonostante alcuni importanti limiti legati prevalentemente alla sua natura qualitativa, questo studio mette in luce un tema importante nella gestione del peso che riguarda l’accettazione del peso e il separare il peso dalla propria identità.

Gli autori concludono sostenendo che l’attenzione agli aspetti sociali e relazionali del peso potrebbe ispirare a costruire interventi che enfatizzino il coinvolgimento di altri significativi e la consapevolezza delle basi sociali dei problemi alimentari e di peso. Contrariamente alle affermazioni critiche secondo cui l’accettazione del peso scoraggia le persone con obesità dall’impegnarsi in sforzi per perdere peso, gli autori suggeriscono che l’accettazione e lo scindere il peso e dalla propria identità siano prerequisiti per una migliore salute in soggetti con BED.

Bibliografia

Meter, Lene & Waaddegaard, Mette & Lau, Marianne & Tjørnhøj-Thomsen, Tine. (2018). (Dis-)solving the Weight Problem in Binge-Eating Disorder: Systemic Insights From Three Treatment Contexts With Weight Stability, Weight Loss, and Weight Acceptance. Qualitative Health Research. 29. 104973231876487. 10.1177/1049732318764874.